Alfredo Pelle è stato uno dei protagonisti del mondo della cucina e della gastronomia a livello internazionale.
La mia intervista, qualche mese prima della sua prematura scomparsa
Accedemico della Cucina Italiana, gastronomo e critico enogastronomico di fama internazionale, membro della Confraternita del Baccalà: Alfredo Pelle è stato uno dei nomi più importanti del mondo della cucina a 360°.
La vita di Alfredo Pelle è stata in cucina, anzi “per la cucina, per la gastronomia, per essere precisi“, come mi raccontò in questa deliziosa intervista che ebbi l’onore di fargli nella sua lireria privata, nel cuore di Vicenza.
“L’uomo è l’unico essere al mondo che modifica lo stato del cibo, e cambiandolo esercita un atto di cultura“: sarei rimasta ore ad ascoltare le sue parole soavi, delicate, esperte, edotte e magnifiche, sul cibo e sulla vita, sui ristoranti e sull’arte di ricevere, di mangiare e di bere bene.
Il gusto, per Alfredo Pelle, era qualcosa di personale, anche se “esiste una certa oggettivizzazione del gusto: il cuoco fa, mentre il critico giudica secondo la sua ragione“.
Disse di non amare i ricettari, ma di adorare la conoscenza di come la cucina cambia e invecchia: la sua libreria, preziosa e unica nel suo genere, dall’Artusi a introvabili volumi di cucina di ogni epoca, aveva già in mente a chi lasciarla (o almeno così svelò proprio nell’intervista), ai figli Marco, grandioso ballerino e coreografo del New York Theatre Ballet, e Federico, compositore e musicista di fama internazionale, e alla vicentina Biblioteca La Vigna.
Voleva che la sua raccolta fosse viva e amata, consultata e ammirata, anche dopo la sua partenza.
Alfredo Pelle se ne è andato poco più di un mese fa, lasciando un vuoto incolmabile nella storia della cucina e della gastronomia internazionale: a me piace ricordarlo così, rispolverando questa chiacchierata di un caldo pomeriggio della scorsa estate, dal quale uscii piena di gratitudine nei confronti delle sue parole e della sua gentilezza, con due omaggi di letteratura gastronomica che mi fece e tanta soddisfazione per aver incontrato un grande uomo e professionista.
Grazie, Alfredo.