La storia di Sandro Pupillo non è semplice da raccontare. Ma parla di Amore, quello vero…
Sandro Pupillo e la sua storia, di vita, di Amore, di coraggio, forza e di malattia.
Ma come può il giornalismo parlare della malattia con sincero rispetto, persino in un magazine che ha come obiettivo raccontare storie e realtà di successo, originali e da imitare?
Il giornalismo ha il dovere di raccontare anche le storie dolorose, e l’obbiligo assoluto di rispettarle.
Lo dicono i codici e le carte deontologiche, anche se nella realtà troppo poco spesso il rispetto è effettivamente osservato.
Parlare della malattia è difficile, quasi impossibile: Sandro Pupillo me l’ha insegnato una mattina fredda di gennaio, alla vigilia del suo ricovero per il trapianto di midollo osseo.
Tra le mura di casa sua, in un’ora abbondante di racconto Sandro ha aperto il suo scrigno di vita e Amore pregno di coraggio e forza, in un flusso di coscienza simile a quello del suo blog, a tratti filosofico e sempre pieno di positività, sorrisi, speranza e fede.
Non è stato semplice, poi, sbobinare la registrazione ed elaborarla: la mia commozione era dovuta ad una profonda empatia nei confronti della sua persona e della sua storia, al punto di temere di non riuscire a dipingerla con quella delicatezza, quel garbo e quel rispetto, appunto, che merita e richiede.
Ma Sandro Pupillo è capace di tutto, anche di infondere la sua spinta positiva negli altri.
Per questo lo ringrazio: per avermi regalato il suo tempo prezioso, per avermi svelato la sua parte più fragile e forte al contempo, per aver impreziosito il mio percorso donandomi la possibilità di realizzare la più bella intervista mai fatta, per avermi dato fiducia e avermi fatto capire dove risiede l’Amore. Quello con la A maiuscola.
Forza Sandro, sempre.
#tuttiamanosandropupillo #adottaunosmidollato #vincere